reportage

Pandemia Portami Via (in senso figurato eh...)

Questo è un progetto nato durante la quarantena imposta dal governo italiano a seguito della pandemia causata dal virus SARS-CoV-2 (COVID19 per gli amici).

Niente di quello che è rappresentato in queste immagini è reale. Niente di quello che è scritto a corredo di queste immagini si riferisce a dialoghi realmente avvenuti. Nessuno dei personaggi presenti nelle immagini è stato maltrattato. Nessun cibo è andato sprecato. Nessuna norma di legge (reale o immaginaria) è stata infranta nella realizzazione delle immagini. L’autore nega ogni responsabilità sulle conseguenze che la visione di queste fotografie potrà causare sugli spettatori. Se non vedi più i post dei tuoi amici su Facebook copia e incolla questo messaggio nelle impostazioni di Gmail. Copia e incolla mi raccomando, non “condividi”!

Il materiale su questa pagina è protetto da copyright (non trovo il simbolino fico del copyright sulla tastiera del Mac ma voi fate finta che c’è, come sul KAMUT®), quindi potete farci più o meno quello che volete tanto il fotografo non è mica un lavoro no?

Non siamo responsabili di quello che facciamo ne di quello che diciamo. Al limite di quello che pensiamo ma le nostre parole non riflettono in alcun modo il nostro pensiero perché è colpa del governo. Se durante la lettura doveste avvertire un senso di fastidio, nausea, giramento di testa o vertigine, controllate fuori dalla finestra: sicuramente il vostro vicino di casa sta facendo una passeggiata non autocertificata. La colpa è sua.

Questa serie è un “work in progress”, presente anche sui nostri social, quindi questa pagina verrà aggiornata con regolarità. La cadenza degli aggiornamenti sarà strettamente legata alla frequenza dei futuri decreti del governo italiano e allo sbattimento dell’autore nell’allestire complicati set luce nel suo soggiorno, dopo cena, in piena digestione, privandosi della visione di Breaking Bad (lo so, lo so, non lo avevo mai guardato, sono stronzo.)

Se la visione prolungata di questi prodotti da quarantena dovesse in qualche modo indurvi a pensare, portarvi ad una riflessione anche solo vagamente intelligente, causare prurito alla testa o alle parti intime per favore, lavatevi immediatamente le mani con l’amuchina e non seguite più il blog per almeno 14 giorni.

Accettiamo donazioni Paypal, contanti, generi alimentari di prima necessità, alcol, oro, incenso, mirra, orsetti gommosi, orsetti pelosi, tramezzini al tonno. No MES, che non siamo mica stronzi!


Episodio 1.

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Un pipistrello, la Cina, l’influenza, la quarantena, Wuhan, zona rossa.

È un’influenza, è lontana, la polmonite, muoiono solo i vecchi, il distanziamento sociale, la scuola chiusa, i negozi chiusi, tutto chiuso.
Tutti a casa, le passeggiate sì, le passeggiate no, pisciare il cane sì, pisciare i figli no, al supermercato, la mascherina sì, la mascherina no.
Ho paura, forse no, il vicino fa quel cazzo che vuole, la televisione, i morti, i guariti, i nuovi contagi, l’immunità di gregge, il gregge.

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La spesa al supermercato,

le code al supermercato, nessuno lavora, qualcuno sì, le videochiamate, le videoscopate, il telelavoro, la telescuola, che palle le foto in bianco e nero delle città vuote, il cibo non manca.
Il lievito di birra cazzo!

“Amore, ma in frigo il lievito di birra fresco non lo abbiamo?!”
“Finito.”

La pandemia cazzo, la pandemia.

Episodio 2.

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contano i malati (?)

contano i guariti (?)

non tornano i conti (!)

non conti (.)

la patrimoniale sui conti (!)

600 € sul conto (...)

conta la tv (.)

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sul balcone, canto

alla tv, Conte

"amore, facciamo l'abbonamaneto a Disney +?"

"contaci"

Episodio 3.

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Il momento di rallentare.

Dedichiamoci a noi stessi. Preferisco di no. Facciamo sport. Non corro dalla terza media. Ma è il tempo per noi stessi. Allora facciamo yoga. Mi fa male tutto. Sei entrato in contatto con te stesso. Non mi è piaciuto.

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Smaltisci il pranzo di pasquetta.

Ma è un mese che mangiamo come maiali. Chiudiamo tutto. Apriamo tutto. Chiudiamo tutto. Apriamo un po'. Ma se apro e la gente #restaacasa cosa apro a fare? Apriamo a maggio. Torno subito.

"Amore, proviamo la verticale?"

"Cosa??"

Episodio 4.

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In Italia non è possibile un vero dibattito.

Ma che cazzo dici?

Cominciamo bene...

I dati istat dicono che nel primo trimestre 2020 in Italia non c'è stato un complessivo aumento delle morti rispetto agli scorsi anni.

Eh, merito del lockdown!

A dire il vero gli effetti del lockdown sono registrabili dal mesi di aprile in poi, per non parlare del fatto che moltissimi paesi hanno adottato misure di controllo più soft rispetto all'Italia e stanno ottenendo risultati decisamente migliori; il problema forse andrebbe analizzato più a...

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Allora apriamo tutto e vaffanculo!

Morti a secchiate in nome del dio denaro!

Non ho detto questo...

E allora vedi che ho ragione io? Lockdown!!!

In Italia non è possibile un vero dibattito...

Ma dove cazzo va quello stronzo del vicino che è la terza volta che esce oggi!?!

"amore, ho fatto l'impasto per la pizza!"

"Fico, ma il lievito di birra dove lo hai rimediato?!"

"cazzo il lievito..."

"governo ladro"

Episodio 5.

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Parla a distanza

corri a distanza ama a distanza riunione a distanza.

Posso farlo? A distanza


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Tossire mai!

Lavoro a distanza. Smartworking. Smart? Sì ma basta la parte sopra. Scarico zoom.

“amore alle 16.00 c’è la call”

“pronto”

“pronta”

“zoom”

Episodio 6.

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Riapriamo o non riapriamo?

Mano a mano riapriamo, sì. Ma monitoriamo. Monitoriamo i guariti o monitoriamo i malati? Gli asintomatici? Tu dicci dove vai, noi ti diremo se puoi. E poi?

In caso chiudiamo.

Di nuovo? Eh monitoriamo. Mano a mano. Immuni. Immuni? Piano piano.

“amore piano piano piano imbianchiamo?”

“sì però diamo una sola mano!”

Episodio 7.

FASE 2, EP_1 (no spoiler)

Con chiese aperte e case chiuse riuniamo congiunti, sognando affetti stabili.
Cibo d'asporto, disinfettante da bere, possiamo passeggiare!
Spoiler: piove

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“Amore, passami la scodella!”

"sicura?"
"sicura!"

Aeroporto senza aerei. Un porto. Un porto aereo. Titolo: portaereo.

Svolgimento: io non c’ero.

A volte succedono le cose e tu non ci sei. Non ci sei anche se vorresti esserci con tutte le forze. Non puoi e basta. E allora arrivano in soccorso i miei due salvavita: Sabrina e la fotografia.

Sabrina e la fotografia mi hanno raccontato un viaggio in Sardegna per far volare gli aquiloni all’interno di un aeroporto, chiuso. Una storia surreale e fantastica, come spesso succede quando di mezzo ci sono gli aquiloni ed Artevento.

Una storia bellissima, un costante work in progress (dream in progress…?) alla quale vorrei partecipare sempre ma alla quale a volte non posso partecipare. E allora mi guardo le bellissime fotografie che Sabrina ha riportato dalla Sardegna.

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“Andrea non c’era, questa volta, ma ero comunque in ottima compagnia.
In macchina con me c’erano Nicholas, mio fratello, neofita ma curioso e recettivo verso un nuovo mondo tanto affascinate e sospeso nel vento e Edo Borghetti, grande aquilonista e compagno di viaggio, sempre allegro ed entusiasta.

Al porto di Livorno abbiamo incontrato gli altri. Caterina, Claudio e Giovanna di Artevento e Filippo Gallina con la sua bellissima famiglia. Il vento era fortissimo. La nave tardava ad arrivare in porto.

Questo è quanto accaduto dopo…”

“Arrivederci Sardegna, arrivederci Aeroporto di Olbia, arrivederci alla cordiale accoglienza sarda!
Tornerò con Andrea.

Ciao amici, ci vedremo presto per condividere un altro pezzo di cielo e una nuova avventura nel vento.”

Sabrina

Cervia International Kite Festival 2019 Film Is Not Dead Version

I love polaroids ‘cause they bring back photography to basics: light, composition, subject. So do kites: when your head is a little messed up, they pare life down to basics. That’s how it works for me al least. So here it is, my instant “summer blues edition” kitefestival therapy:

Cervia International Kite Festival 2019

It’s raining now. I put together some impressions about this family: kitemakers at a kitefestival. And a doll on a chair.

Fujifilm 50R + GF63mm

The girl and the snorkel

this is a short story about a girl and her snorkel, looking for the sea. In the end she found the sea, and the sea was happy to embrace the girl; we haven’t heard from the snorkel since then.

all pictures taken with Polaroid One Step 2

Doha International Kite Festival

Siamo atterrati in Qatar un paio di giorni fa, per il secondo festival internazionale dell'aquilone di Doha. Nient'altro che sorrisi e accoglienza, buon cibo e aquiloni.  Peccato per la birra...Qualche veloce impressione visiva in attesa di un altro giorno di festival;

We landed in Doha a couple of days ago, for the second Doha international kite festival. Nothing but smiles and hospitality, good food and kites. Too bad for the beer...Some quick impression, waiting for another day of festival;

Il Festival prosegue, ogni giorno c'è qualche grado in più e un po' di vento in meno. Vista la compagnia e l'atmosfera non è sicuramente un problema. Trascorrono altri due giorni di Arte(Vento), grandi mangiate, grandi sudate;

The festiva goes on, it's getting hotter everyday, everyday we have less wind. This is not a problem considering the good company and the atmosphere. Two more days of Artevento, great food, big sweaty; 

Le ultime righe di questo piccolo blog le scrivo dal divano di casa; sono sporco, sudato e piuttosto stanco dopo 14 ore di viaggio. Naturalmente ripartirei domani, senza pensarci; perché quando guardo questi artisti e poi un poco più su, alle loro creazioni beh, mi sembra sempre di essere a casa. 

I'm writing these last lines laying on my sofa; dirt, sweaty and quiete tired after 14 hours travelling back home. I'd leave again tomorrow, no doubt about it; because when I look at those artists and then a little more higher, to their creations, well, it feels like home.

Krampuslauf

 
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Tanto tempo fa, nei periodi di carestia, i giovani dei piccoli paesi di montagna si travestivano usando pellicce formate da piume, pelli e corna di animali. Irriconoscibili, vagavano di villaggio in villaggio, derubando le provviste necessarie per la stagione invernale. Dopo qualche tempo, i giovani si accorsero, però, che tra di loro vi era un impostore: il diavolo in persona si era inserito nel gruppo; il suo vero aspetto, del tutto simile a quello dei giovani travestiti. Irriconoscibile se non per un piccolo dettaglio: gli zoccoli caprini. 

Venne dunque chiamato il vescovo Nicolò, per esorcizzare l'inquietante presenza. Sconfitto il diavolo, tutti gli anni i giovani, travestiti da demoni, sfilavano lungo le strade dei paesi, non più a depredare ma a portare doni o a "rapire i bambini cattivi", accompagnati dalla figura del vescovo che aveva sconfitto il male.

Ma chi può dire che il diavolo non ritenti l'inganno? Chi può dire con certezza chi si nasconde sotto la maschera del Krampus? Chi può dire se i bambini, quelli più cattivi di tutti, vedranno mai il giorno di Natale?

 
 

3(Malzo)

Gli aquiloni sì, un mondo fantastico (Dal gr.phantastikós, der. Di phantasía ‘fantasia’). Ci si potrebbe perdere del tempo a spiegare quanti e quali tipi di aquilone esistono: statico, acrobatico, gonfiabile... ma io non voglio annoiare con discorsi tecnici, a me sta bene quell'immagine semplice e colorata che si forma nella mente di ognuno alla parola “aquilone”. Io vorrei raccontarvi l'emozione di quell'immagine, l'emozione del volo: una paio di stecche di bambù, una vela di carta, un filo. Poi cielo azzurro, nuvole, naso all'insù e vento sulla nuca. Non c'è nulla di banale o semplice. Ho visto un omone svedese raccogliere piume di uccelli cadute per ricomporle in stupefacenti aquiloni. Ho anche visto artisti thailandesi portare in volo foglie secche legate ad un filo. Ho visto piovre di 30 metri fra le nuvole. Un mondo fantastico (sempre dal greco, sempre derivato da “phantasía”). Vorrei proprio raccontarvela quest'emozione del volo, ma forse è molto più semplice mostrarla; è più semplice incontrarsi in un prato con qualche aquilone. C'è tanto da vedere, ma tenetela a mente quell'immagine semplice dalla quale ho cominciato queste due righe sugli aquiloni: è un ottimo punto di partenza. Cielo azzurro, nuvole, naso all'insù e il vento sulla nuca.

The Habit Of Beauty

A volte capita di ricevere richieste inaspettate, per motivi inaspettati. Era l'aprile 2015, il mio cellulare squillava e dall'altra parte del filo la richiesta: "avremmo bisogno di un fotografo di scena, che copra qualche giornata durante le riprese di un film in alcune location Trentine" 

photography Trentino Alto Adige foto Andrea Giacomelli The Habit of Beauty film

"benissimo, sono disponibile" "benvenuto a bordo"

Mai fatto fotografia di scena (adesso si piò confessare no?), ma abbastanza fiducioso sulle mie capacità e emozionato per la novità e la possibilità di partecipare ad una produzione di livello cinematografico, parto. Ovviamente mi informo sul progetto, sul cast; come per ogni lavoro che prendo in carico come fotografo è molto importante per me entrare in sintonia con le emozioni e il senso di quello che dovrò testimoniare, rappresentare, fotografare. 

photography Trentino Alto Adige foto Andrea Giacomelli The Habit of Beauty film

Chiunque sia stato sul set di un film conosce il fascino al contempo la difficoltà dell'ambiente, il lavoro è duro, lungo, tanto, faticoso. Ma anche ricco, coinvolgente, affascinante e così ti ritrovi a fotografare da un lato il dietro le quinte, con il massimo rispetto per tutti i professionisti coinvolti (tanti, bravi) e dall'altra il set vero e proprio, la scena. Un piede di qua, uno di là, il più delle volte nel massimo silenzio, invisibile. 

Nella piccola cucina di un piccolo maso ci possono stare molte persone e molte cose.

Nella piccola cucina di un piccolo maso ci possono stare molte persone e molte cose.

Elena Cotta in una pausa sul set.

Elena Cotta in una pausa sul set.

Ho avuto la fortuna di scattare per 3 giornate in 3 location differenti ma per questioni contrattuali non posso mostrarvi tutte le immagini realizzate. Ne posto qualcuna, abbastanza soddisfatto del lavoro svolto ma sopratutto per ricordarmi che spesso le cose migliori nel mio lavoro mi sono capitate dicendo sì alle richieste inaspettate

Ecco, dimenticavo la cosa importante, il motivo per cui pubblico oggi queste immagini! Il film esce domani: The Habit Of Beauty. Sono stato testimone di una piccola parte di quella che è per me una grande magia, ci ho visto dentro parecchio amore e altrettanto sudore, andrò a vedere il film e ne sarò felice. 

Circuspring'17 - Trento

uno chapiteau, teatro alternativo, circo e musica

mi piacciono le cose che nascono dalla passione, quella sudata però, che fa fatica, che si sporca. Che un po' ride e un po' piange.

el grito + duo kaos - work in progress